Il piatto italiano per eccellenza è certamente la pasta, ma in quanto carboidrato è a volte demonizzato, soprattutto la sera sono molti coloro infatti che evitano di mangiarla perché la ritengono un alimento particolarmente calorico.
Ma davvero la sera non si può mangiare un piatto di pasta?
Sentiamo cosa ne pensano i medici
Secondo la dottoressa Martina Gozza, dietista di Humanitas
Mangiare pasta la sera non fa male alla salute. La pasta, come il riso, il pane e altri cereali contiene una certa quantità di carboidrati che non deve mancare a ogni pasto, in quanto costituisce la nostra fonte energetica primaria: se assente, il nostro organismo è costretto a recuperare energia da altri nutrienti, come ad esempio dalle proteine.
Inoltre “la pasta ha un indice glicemico molto più favorevole rispetto al pane o al riso, soprattutto se integrale.”
E ancora
Tuttavia può essere opportuno osservare alcuni accorgimenti. La pasta è sempre servita con un condimento, che può migliorarne o peggiorarne gli equilibri nutrizionali. Basti pensare alla differenza nelle calorie e nei valori nutrizionali tra una pasta con le verdure saltate e una pasta ricca di burro, besciamella, panna o formaggio
E favorisce anche il riposo notturno, infatti è stato dimostrato da diversi studi che assumere alimenti particolarmente ricchi di grassi a cena peggiora il riposo e aumenta la probabilità di incappare in apnee notturne.

Sul sito Ordinemedicifc leggiamo inoltre
Uno studio del Brigham and Women Hospital di Boston, pubblicato sulla rivista The Lancet Public Health, dimostra che la pastasciutta può essere consumata nelle ultime ore del giorno, soprattutto se siamo stressati e soffriamo d’insonnia, grazie alla presenza in questo alimento di Triptofano e Vitamine del gruppo B
Commenta i risultati dello studio Luca Piretta, nutrizionista e gastroenterologo, membro del consiglio direttivo della società italiana di scienze dell’alimentazione (S.I.S.A.)
Il consumo di pasta favorisce la sintesi di insulina che, a sua volta, facilita l’assorbimento di triptofano, l’aminoacido precursore della serotonina (che regola l’umore) e della melatonina (che orienta il ritmo del sonno). E un sonno lungo e ristoratore è inversamente correlato all’aumento di peso, riducendo gli ormoni responsabili della fame.
Quindi, via libera la sera ad u