Soprattutto in questo periodo, con i primi freddi e i cambi di stagione, capita di ammalarsi, di sentire i classici sintomi della febbre, una difesa naturale del nostro organismo dagli attacchi esterni.
Se la temperatura non è altissima, nel qual caso bisogna prendere dei farmaci, possiamo aiutarci attraverso l’alimentazione ad alleviare i sintomi tipici della febbre, come brividi, inappetenza e stanchezza.
Gli alimenti che ci aiutano
Uno dei primi e forse tra i più gravi sintomi è la disidratazione, dovuta o al sudore per la temperatura alta, o ai possibili sintomi gastrointestinali che a volte accompagnano la febbre.
Bisogna quindi reintegrare i liquidi persi bevendo di più, ad esempio con piccoli e frequenti sorsi di acqua.
Se invece abbiamo voglia di qualcosa di caldo, potremmo optare per un tè, come quello nero ricco di antiossidanti, oppure una tisana.
Un altro modo per reintegrare liquidi e anche vitamine e sali minerali sono i passati di verdura, cercando di prediligere ortaggi che contengono beta-carotene e vitamina A, come l’accoppiata zucca e carote, oppure broccoli e piselli.
O ancora zucchine e pomodori che aiutano a idratare l’organismo, o le patate che hanno anche proprietà antibatteriche. Un morbido purè andrà benissimo.
Importantissima in caso di debilitazione la vitamina C, quindi via libera a spremute, centrifugati e frullati.
La frutta da preferire è chiaramente costituita dagli agrumi, come arancia e pompelmo, o il kiwi. Anche la banana, centrifugata con un po’ di latte, è un ottimo apporto di vitamina B6 che potenzia il sistema immunitario, e di potassio che aiuta a combattere la stanchezza.
Ci sono poi due alimenti che sono i classici consigli della nonna, sempre attuali e che male non fanno, anzi.
I consigli della nonna
Uno è il brodo, possibilmente di pollo, che è nutriente ma leggero, aggiungendo magari un po’ di pastina per riabituare lo stomaco a cibi solidi.

Un altro consiglio di altri tempi ma sempre attuale è il miele, che ha risapute proprietà antibiotiche.
Possiamo usarlo sia per dolcificare latte o tisane, sia da solo, ad esempio in caso di tosse o gola irritata dona sollievo andando a costruire una sorta di pellicola che riveste appunto la gola.